Luoghi e bellezze d’Italia Novembre CHIESA SANTA MARIA DEL SUFFRAGIO L’AQUILA
Attivazione gai 16 e 17 Novembre
diploma categoria 2 giorni punti richiesti 12 attribuzione 3 punti cw, 2 punti ssb,1 punto ft8
nessuna richiesta eccetto per swl che dovranno inviare la sera fine attivazione la mail a attivatoriindipendenti@gmail.com
ATTENZIONE, la stazione IU0KNS sarà jOLLY tutti i punti moltiplicato 2
attivatori: IK1MOP; IT9AQQ; IU0KNS; IU0LGK; IU0RFE; IU5KWL; IU8AZS; IU8CFS; IX1HPN; IW0FGX; IW0HOQ; IZ0PAP; IZ0PJQ; IZ0ZZV; IZ4AIF; IZ4HMQ; IZ5RKH.
attivatori aventi diritto:
Posizione | Stazione | N.QSO | Punteggio |
1. | IW0FGX | 440 | 631 |
2. | IZ4AIF | 289 | 508 |
3. | IU0KNS | 308 | 466 |
4. | IZ5RKH | 260 | 438 |
5. | IW0HOQ | 164 | 328 |
6. | IZ0PAP | 112 | 213 |
7. | IU8AZS | 89 | 178 |
7. | IU8CFS | 89 | 178 |
9. | IZ4HMQ | 88 | 103 |
10. | IU5KWL | 93 | 98 |
11. | IT9AQQ | 33 | 66 |
12. | IU0LGK | 47 | 64 |
13. | IX1HPN | 29 | 58 |
14. | IK1MOP | 26 | 52 |
15. | IZ0ZZV | 32 | 44 |
16. | IZ0PJQ | 9 | 16 |
cacciatori aventi diritto:
Posizione | Stazione | N.QSO | Punteggio |
1. | IZ7FLN | 36 | 72 |
2. | SP9DK | 32 | 66 |
3. | IU8SWY | 25 | 58 |
4. | IK1JNP | 25 | 57 |
5. | EA7IRV | 24 | 45 |
5. | IZ4AIF | 21 | 45 |
7. | IZ0PAP | 20 | 42 |
8. | IU0KNS | 27 | 41 |
9. | IW0QDG | 16 | 36 |
10. | IW0FGX | 17 | 35 |
11. | IZ0CVT | 15 | 34 |
11. | IZ8STJ | 15 | 34 |
13. | IT9FEG | 17 | 33 |
14. | IZ5RKH | 16 | 30 |
14. | IK4WLK | 14 | 30 |
14. | IU5SGZ | 13 | 30 |
14. | IU8AZS | 13 | 30 |
14. | IU8CFS | 13 | 30 |
19. | IS0HTE | 12 | 28 |
19. | IU2LUH | 12 | 28 |
21. | IZ4HMQ | 12 | 25 |
22. | IK7IJS | 11 | 24 |
23. | IZ1XZL | 11 | 23 |
24. | I4JHG | 10 | 22 |
24. | IU1TKR | 9 | 22 |
26. | IU5KWL | 11 | 20 |
26. | IT9JVF | 9 | 20 |
26. | IZ0ARL | 9 | 20 |
26. | ON3EI | 9 | 20 |
26. | IT9AQQ | 8 | 20 |
31. | IZ8OFO | 10 | 18 |
31. | IZ6WRI | 9 | 18 |
31. | IU3RLY | 8 | 18 |
31. | IT9ZQO | 7 | 18 |
31. | IZ6UWA | 7 | 18 |
36. | YO5OSF | 9 | 17 |
36. | I0MQV | 7 | 17 |
38. | IZ0ZZV | 9 | 16 |
38. | IW0EMQ | 7 | 16 |
38. | IZ1RFK | 7 | 16 |
38. | IZ7QEN | 7 | 16 |
42. | DL3AG | 8 | 14 |
42. | IU2QDO | 7 | 14 |
42. | IW0HOQ | 7 | 14 |
42. | IT9HPA | 6 | 14 |
42. | IT9IDE | 6 | 14 |
42. | IU0MUN | 6 | 14 |
42. | IU0OTF | 6 | 14 |
42. | IU5MPR | 6 | 14 |
42. | IZ2LUS | 6 | 14 |
42. | ON3MOD | 6 | 14 |
52. | IU3BTF | 7 | 13 |
53. | IQ8YF | 6 | 12 |
53. | IU4KET | 6 | 12 |
53. | IU5SGW | 6 | 12 |
53. | IZ5RKZ | 6 | 12 |
53. | IZ8OFV | 6 | 12 |
53. | SQ7CGN | 6 | 12 |
53. | IU4OSX | 5 | 12 |
53. | IW8FDU | 5 | 12 |
53. | IT9KJK | 4 | 12 |
53. | IW2GTB | 4 | 12 |
53. | IU0SMC | 3 | 12 |
swl aventi diritto
PY1483SWL
SWL I 1783/GE
La chiesa venne realizzata come sede della confraternita del Suffragio, eretta nel 1645, con sede dapprima nella chiesa di Santa Maria di Roio,[4] quindi nel piccolo oratorio di San Giuseppe dei Minimi,[2][3] a poca distanza dalla piazza del Duomo. L’oratorio subì danni considerevoli dal terremoto del 1703 cosicché, nell’ambito delle operazioni di ricostruzione del patrimonio religioso cittadino, fu proposta la costruzione di un nuovo edificio destinato ad essere realizzato secondo il nuovo gusto barocco, già in voga a Roma ma pressoché sconosciuto in Abruzzo.[5]
L’autorizzazione dell’arcidiocesi dell’Aquila a costruire una nuova chiesa in sostituzione della precedente arrivò, ufficialmente, il 30 settembre 1708;[6] la confraternita, sino a quel momento ospitata in un edificio provvisorio in legno (baracha)[2][7] posto proprio nella piazza del Duomo,[8] poté farsi carico della sua realizzazione perché rinfrancata dai cospicui incrementi delle offerte nel periodo immediatamente successivo all’evento sismico.[5][9] L’operazione fu fortemente osteggiata dai capitoli di San Massimo e di San Biagio di Amiterno, preoccupati dalla possibile perdita di prestigio della cattedrale, anch’essa resa inagibile dal sisma.[2]
Superate le controversie, la concessione edilizia venne pubblicata il 21 luglio 1713,[2][7] a dieci anni di distanza dal terremoto del 1703, e l’apertura del cantiere avvenne simbolicamente il 10 ottobre dello stesso anno;[5] l’inizio della realizzazione vera e propria viene fatto risalire al 9 aprile 1715.[10]
Dopo un primo studio redatto da Pietro Paolo Porani,[11] la progettazione fu affidata a Carlo Buratti,[12] allievo del Fontana. L’architetto romano − già attivo in città sin dal 1703 − ottenne l’incarico probabilmente per intercessione di un parente aquilano, tale Pietro Marchi.[7] Il cantiere fu affidato al maestro Pietro Pozzolini ed alle sue maestranze milanesi[2] e la chiesa poté essere aperta alla cittadinanza — priva dell’attuale facciata e della cupola — già quattro anni dopo, nel dicembre 1719.[13] Nella costruzione furono utilizzate le pietre provenienti dal vecchio oratorio della Confraternita, andato distrutto.[7]
La chiesa risultò completa già nel 1726 ma per tutta la prima metà del XVIII secolo si lavorò all’apparato decorativo interno, costituito anch’esso in buona parte dal riutilizzo di elementi provenienti da chiese abbandonate o distrutte dal sisma.[14] Nel 1753 fu realizzato l’altare situato nella cappella di sinistra, opera di Orazio Antonio Bucci e Giovanni Pirri, e nel 1755 vennero eseguite le decorazioni interne e del rivestimento in pietra delle paraste e delle cappelle.[13]

La seconda fase costruttiva della chiesa, che si sviluppò nella parte finale del Settecento, portò all’erezione della caratteristica facciata. Il complesso progetto venne redatto nel 1769 su commissione diretta della Confraternita, ad opera dell’aquilano Giovan Francesco Leomporri[5] e con riferimento alle romane San Marcello e Santa Maria della Maddalena.[15] Venne realizzata tra il 1770 e il 1755 per mano del già citato Orazio Antonio Bucci, affermato marmoraro della scuola di Pescocostanzo;[15] in particolare, nel 1772 venne completato il primo ordine e nei successivi tre l’opera fu finita con la realizzazione delle statue di San Gregorio e San Sisto, opera di Filippo Zughi e poste nelle nicchie superiori.[5]
Il definitivo completamento della chiesa avvenne nel 1803 con la realizzazione della cupola attribuita a Giuseppe Valadier[16] e già concepita nel progetto originario dell’edificio, redatto dal Buratti un secolo prima.[17] Nel 1896, infine, furono realizzate le due statue delle nicchie inferiori, raffiguranti Sant’Antonio da Padova e San Nicola da Tolentino.[5][15]
Nel XX secolo la chiesa fu sottoposta ad alcuni interventi di restauro (nel 1985, nel 1995–1998 e nel 2002–2005) che consentirono di riscoprirne l’originario impianto barocco, modificato in alcuni lavori eseguiti nel tardo Ottocento.[16]
Il terremoto del 6 aprile 2009 compromise fortemente l’edificio, provocando lesioni in facciata e sulle murature portanti, oltre che il crollo quasi integrale della cupola e, di conseguenza, ulteriori danneggiamenti al pavimento ed all’altare maggiore.[18] L’immagine della chiesa lesionata è considerata una delle più significative degli effetti del sisma sul patrimonio architettonico aquilano.[19] L’edificio è stato uno dei primi ad essere sottoposti ad un intervento di consolidamento che ha permesso la riapertura temporanea di parte della navata il 19 marzo 2010, a quasi un anno dalla tragedia.[18]
I lavori di consolidamento e restauro del monumento — finanziati in parte dal governo francese con un aiuto economico di circa 3 milioni di euro — hanno avuto un costo totale stimato di 6 500 000 euro ed un tempo di lavoro di 4 anni. La chiesa restaurata è stata riaperta al pubblico il 6 dicembre 2018, alla presenza del presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e di una delegazione del governo francese.[20][21]
Il 12 novembre 2021, a quasi tre anni dall’anniversario della riapertura completa, le rappresentative Under-18 di calcio di Italia e Francia hanno fatto visita alla chiesa, in memoria della tragedia causata dal terremoto del 6 aprile 2009 e della collaborazione fra le due nazioni in occasione dei lavori di ricostruzione: le due nazionali giovanili si trovavano già a L’Aquila per affrontarsi l’una contro l’altra in due differenti amichevoli, disputate rispettivamente il giorno prima e il giorno dopo.